DOMENICA DI PENTECOSTE – Anno C
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Per tanti di noi lo Spirito Santo è qualcosa che abbiamo ricevuto un giorno (la Cresima). Qualcosa che non siamo mai riusciti a incasellare dentro i nostri schemi, né quelli razionali né quelli emotivi.
Almeno una volta all’anno – oggi – ne parlano anche i preti, ma pure noi (mi ci metto dentro anch’io) siamo in difficoltà. Ad ogni morte di papa parlano dello Spirito Santo anche i giornalisti e le televisioni. Il nuovo Papa è scelto dal conclave dei cardinali con la guida dello Spirito Santo. Verissimo, ma detta così è una frase fatta, che si presta a più d’una interpretazione.
Ed è così per tanti avvenimenti, soprattutto se inaspettati: noi cristiani siamo soliti attribuirli al soffio dello Spirito Santo, che compare sulla scena come un abile prestigiatore. Altre volte, gli uomini di Chiesa indicano lo Spirito come responsabile di una decisione, magari anche un po’ controversa, che in realtà hanno preso loro. In questo senso, lo Spirito Santo sarebbe un abile manovratore di decisioni umane, uno di quei personaggi che circolano nel mondo della politica.
E già avremmo raggiunto un risultato importante: lo Spirito Santo non è qualcosa ma qualcuno. E qui in parecchi mi direbbero che è la terza persona della Santissima Trinità. Una bella risposta sintetica che però noi utilizziamo per chiudere il discorso, invece semmai potrebbe aprirlo.
E tu cosa ci dici? Il tempo è poco e allora riassumo: lo Spirito Santo è l’attualità dell’incarnazione di Gesù che conduce la storia al suo compimento. Come agisce? A me piace pensarlo come la forza che ci fa alzare ogni mattina. Una forza che possiamo anche non assecondare, ma che non possiamo spegnere. Lo Spirito Santo è il fuoco che alimenta il nostro amore, non tanto in quei momenti in cui è facile manifestarlo sull’onda della passione, ma proprio quando rischia di spegnersi. È il soffietto provvidenziale che nel camino sa riattizzare la cenere. Lo Spirito poi agisce come il vento che sui fallimenti soffia nuovi progetti.
Quando una gioia insperata abita una fase di desolazione e siamo come tirati fuori dai nostri viottoli o dalle nostre autostrade, statene certi, c’è in azione proprio Lui, lo Spirito Santo.
Rende sempre nuove le solite cose.
Delle tre persone della Santissima Trinità lo Spirito Santo è quella di cui ci scordiamo sovente, dopo averla ricevuta nella Cresima. Don Agostino, in una riga che vale un testo teologico, scrive: “lo Spirito Santo è l’attualità dell’incarnazione di Gesù che conduce la storia al suo compimento.” E’ la forza, il fuoco, il vento che alimenta il nostro amore e ci fa essere pellegrini di speranza…Tino