Amare tutto adesso!

Stella alpina (Foto AC)

La vedova di cui ci parla il Vangelo era stata prefigurata dalla vedova di Sarèpta che sfamò il profeta Elia: aveva solo un pugno di farina e un po’ d’olio, ma accettò di condividere quel poco che era tutto per lei e per suo figlio, e così accadde che «per diversi giorni la farina nella giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì».

Ma il gesto della vedova messo al centro dallo sguardo di Gesù è ancora più perfetto: a Sarèpta la fiducia della vedova divenne carità concreta in grado di sfamare la sua casa, mentre il dono delle due monetine, oltre ad essere poca cosa come obolo al tesoro del tempio, impoverì del tutto la vedova. In lei c’è solo l’istantaneità di un amore totale, che Gesù segnala come modello ai suoi discepoli.

Sembra di sentire ancora risuonare la risposta data da Gesù allo scriba, con quel richiamo al «tutto», tutte le forze, tutto il cuore, tutto te stesso. La vedova è l’incarnazione di quella risposta: dona al tesoro del tempio «tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». È poco? È tanto? Non è importante quantificare, se è tutto. Non serve il centimetro o la bilancia, per misurare la dimensione interiore del dono: «tutto» può essere contenuto anche in «poco», in un piccolo gesto immerso nel presente o nascosto in una ripetitività che appare insignificante.

L’amore è tutto adesso. La vedova ha donato tutto quanto aveva per vivere con l’unico scopo di poter vivere l’attimo di amore di quel gesto. Con il quale ella prefigura Gesù stesso nel dono che farà della sua vita. «Una volta sola», dice l’autore della lettera agli Ebrei, perché ha dato tutto se stesso in un sacrificio d’amore perfetto e totale, unico.

Ammettiamolo: noi facciamo fatica a capire la vedova e non riusciamo a seguire Gesù nell’elogio di un gesto così insipiente ai fini della concretezza del vivere. E la fatica a comprendere nasce proprio dalla nostra consuetudine a calcolare tutto, e questa propensione a calcolare è un vero pregiudizio e spesso soffoca il dono sul nascere. Chi ama davvero non pensa a ciò che perde o a come farà a riacquistarlo. Chi ama brucia tutto nel presente e, senza sapere come, pone la prima pietra del futuro.

2 thoughts on “Amare tutto adesso!

  1. “Tutto” è la misura dell” amore: senza esitazioni, senza rimpianti. Il ” niente” che rimane viene colmato da una presenza che è dono e compagnia.

  2. Amare tutto adesso! Noi, che riteniamo di essere cristiani, spesso facciamo i calcoli su quanto donare e questo misurare col centimetro o pesare con la bilancia soffoca il dono sul nascere. La vedova ha donato, in un attimo, tutto quel che aveva! Conclude Don Agostino: “Chi ama brucia tutto nel presente e, senza sapere come, pone la prima pietra del futuro.” La prima pietra di un futuro cristiano. Tino

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