SETTIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

La cosiddetta «legge del taglione» è una disposizione che risponde ad una esigenza di giustizia, certo vendicativa, ma tendente ad evitare che l’offesa subita si trasformi in una ritorsione sproporzionata. Gesù assume questa legge dell’«occhio per occhio e dente per dente» e la trasforma interiormente in una legge di amore.
Qualcosa di subìto viene contraccambiato con qualcosa di donato. Ti hanno schiaffeggiato, e tu porgi l’altra guancia. Ti hanno costretto a camminare per un miglio, e tu doni a quel compagno di viaggio un altro miglio. È la legge del donare «altrettanto» rispetto a ciò che hai subìto. Gesù vuol dire che l’unica risposta proporzionata e veramente umana non è una ritorsione ma è un dono.
Ricordate la scena dell’adultera colta in flagrante e pronta per essere lapidata? Tutti lasciano cadere per terra la pietra che avrebbero potuto scagliare contro la donna e Gesù solo la scaglia con immensa tenerezza: è la pietra del perdono, l’unico «taglione» veramente umano, perché capace di colpire il peccato e di salvare il peccatore. E lo stesso atteggiamento vale come risposta al nemico: se lo odi gli ridai proprio quello che si aspettava da te, se lo ami lo lasci stupito e lo metti in condizione di ripensare il suo odio, e quindi fai qualcosa di straordinario, che scombussola quella dialettica di odio-amore che chiude la vita in un rapporto di dare-avere, in una fredda e automatica logica del contrappasso.
Ma perché Gesù ci dice queste cose nel discorso della montagna? Per farci conoscere come siamo veramente fatti e per mostrarci come è fatto Dio. Per cui Gesù può dire a noi che siamo ad immagine di Dio: «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». L’evangelista Luca ricorda altre parole di Gesù: «Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso». I due evangelisti si completano a vicenda: Dio, il Padre, è l’essere perfettissimo (come diceva il vecchio catechismo), ma la sua perfezione, la sua vera potenza è la misericordia, amore sino al dono supremo di sé, sino al perdono. E la misericordia è anche la nostra perfezione.
Verissimo. Perdonare ci restituisce alla nostra verità: anche noi siamo fragili e deboli, proprio come chi perdoniamo. Ma il perdonare ci fa assomigliare a Dio, dunque ci permette di superare la nostra fragilità umana, ci rende forti della forza di Dio. Se poi riusciamo a perdonate senza dimenticare, capiamo veramente la misteriosa alchimia dell’ amore: accettare e amare l’ altro così com’è, rendendoci conto che spesso le vicende che ci dividono si sfocano: ” Ma davvero, tutto qui?’
UNA NUOVA LEGGE DEL TAGLIONE. La legge “occhio per occhio e dente per dente”, esaminata nel suo contesto storico, era già un passo avanti; la legge ebraica infatti tendeva ad evitare che l’offesa subita si trasformasse in una vendetta sproporzionata, come a volte avviene attualmente. Scrive con chiarezza don Agostino: “Gesù assume questa legge dell’occhio per occhio e dente per dente e la trasforma interiormente in una legge di amore”. E’ un impegno davvero molto difficile per noi, ma è necessario per essere cristiani.