Quando l’amore prende il potere

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – Anno C

Ogni volta che l’anno liturgico si chiude, siamo invitati a celebrare questa festa dal nome strano. Non solo perché il riferimento ad un re è anacronistico. Ma soprattutto perché i vangeli ci presentano Gesù tutt’altro che come un re, e la scena che ci è stata appena offerta non si direbbe descrivere la morte di un re, e per giunta re dell’universo, crocifisso in mezzo a due malfattori.

È vero, sulla croce c’è una scritta che indica Gesù come il re dei Giudei. Ma essa è stata voluta da quei capi religiosi che ora sono lì a deriderlo, e in fondo anche la scritta è una forma di presa in giro. La gente? Curiosa come sempre, sta lì semplicemente a vedere. Forse s’aspetta un botto di onnipotenza, che è esattamente quello che domanda uno dei malfattori crocifisso con Gesù: «Salva te stesso e noi!».

Ma è indubbio che Gesù ha spesso annunciato un regno di Dio e lo ha indicato già presente nella sua stessa persona: il regno non è qualcosa che verrà, ma qualcuno che è già qui «in mezzo a voi», aveva detto Gesù. Si tratta di saper cogliere il legame tra questo annuncio, la persona di Gesù e la morte di croce. Si direbbe che l’unico a comprenderlo fu l’altro malfattore, quello che noi abbiamo fatto diventare «il buon ladrone».

In una sua omelia sant’Agostino immagina di domandargli come ha fatto: forse che, tra una rapina e l’altra, aveva studiato le Scritture? «No – è la risposta che sant’Agostino mette sulle labbra del buon ladrone – io non avevo scrutato le Scritture, ma Gesù mi guardò e nel suo sguardo capii tutto». Lo sguardo di amore profondo che aveva guarito il cieco Bartimeo e il pubblicano Zaccheo, ora guarisce il ladrone. L’importante è incrociarlo, accoglierlo e sapervi vedere la salvezza fatta carne, la porta aperta sul paradiso. La gente distratta, che sembrava seduta in platea a vedere uno spettacolo di morte, e i capi tutti intenti a prendersi gioco di Gesù non colgono il suo sguardo d’amore, un amore solo apparentemente sconfitto.

Che cos’è, allora, il regno di cui Cristo è re? Forse ha ragione quel bambino che disse: «Il regno di Dio è quando l’amore prende il potere».

2 thoughts on “Quando l’amore prende il potere

  1. È l’unico re che vale la pena di seguire, dopo le miserevoli prove di regalità offerte dalla storia Lui è il Regno, ma ciascuno di noi è Regno se accoglie in sé il suo sogno.

  2. La festa di Cristo Re ci appare un po’ strana e forse anche un po’ superata, perché il riferimento ad un re è anacronistico. Ma Gesù annuncia che il regno di Dio è già presente nella Sua stessa persona e che bisogna sapere incrociare il Suo sguardo: la porta aperta verso il Paradiso! Chiarisce il dubbio sulla definizione di Cristo Re molto efficacemente don Agostino: Che cos’è, allora, il regno di cui Cristo è re? Forse ha ragione quel bambino che disse: «Il regno di Dio è quando l’amore prende il potere».

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