La passione per l’incontro

SECONDA DOMENICA DI AVVVENTO – Anno C

Verrebbe da domandare: ma se la parola di Dio venne su Giovanni e Giovanni si è cacciato nel deserto, è proprio necessario andare lì per vedere la salvezza di Dio? Insomma, non è possibile avere l’indirizzo internet del sito di questo Giovanni e collegarsi, stando comodamente a casa propria?

No, non si può. Nel deserto non c’è campo e Giovanni non ha il tablet. Bisogna andarci, nel deserto, e la strada va preparata e raddrizzata. Dobbiamo pazientemente ricostruire le relazioni e metterci la faccia e non facebook!

Forse a questo lavorio personale e interpersonale si riferisce l’evangelista Luca quando parla di burroni da riempire e monti da abbassare. Quanti fossati abbiamo creati, e non tanto a motivo delle antipatie (che sono anche umane e superabili), ma proprio a causa della facilità che abbiamo ad annullare gli spazi di incontro (che la pandemia ha reso ancora più rari) e a dimenticare quanto sono fondamentali le relazioni. Quanti monti abbiamo innalzato a causa delle nostre supponenze, che generano invidie e sopraffazioni: invece di valorizzare le qualità di ciascuno, si guardano gli altri dall’alto in basso, creando inutili distanze e perdendo le ricchezze che in tanti potrebbero portare nella vita delle nostre comunità.

La Chiesa di questi ultimi decenni assomiglia troppo spesso ad una azienda con i suoi uffici, ciascuno specializzato nel suo settore. Tante volte quella che dovrebbe essere l’evangelizzazione è ridotta ad una operazione di marketing e la salvezza non si vede. Ogni anno, quando arriva l’Avvento e si avvicina il Natale, le nostre Messe domenicali – già non troppo frequentate – si svuotano e si riempiono altri luoghi. Le chiese assomigliano proprio al deserto, ove è necessario recarsi per trovare la parola di Dio affidata al Battista di turno.

Non dobbiamo scoraggiarci, però, perché, anche quando le chiese erano piene, non è che la salvezza si vedesse poi tanto! Perché la Messa deve essere come un volano, che ci lancia laddove vive la gente. Senza paura, perché «le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate».

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2 thoughts on “La passione per l’incontro

  1. Quanto è vero: la Messa come un volano. Si diventa davvero cristiani (cioè di Cristo) quando ogni giorno diviene una Messa; testimonianza, celebrazione, ringraziamento, sacrificio.

  2. Scrive don Agostino: “Ogni anno, quando arriva l’Avvento e si avvicina il Natale, le nostre Messe domenicali – già non troppo frequentate – si svuotano e si riempiono altri luoghi”. Ma non è importante la quantità dei fedeli che partecipano alla Messa, ma la loro qualità. Anche se le chiese assomigliano un poco al deserto, le poche persone che si trovano nello spazio ecclesiale dopo aver partecipato al Sacramento dell’Eucarestia possono “uscire” da se stesse e, passando dalla porta della chiesa, fare parte del pascolo della città, intrecciare relazioni personali autentiche testimoniando così la parola di Dio. Nell’Avvento noi cristiani possiamo ritrovare, nonostante il virus, la “passione per l’incontro” e portare la speranza dell’Avvento ai più deboli. Non limitiamoci a visitare le casette del san provolone, ma preghiamo San Provino, secondo vescovo di Como…

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