Essere «dalla verità»…

N.S. GESù CRISTO RE DELL’UNIVERSO – Anno B

Uno strano re a colloquio con un funzionario dell’impero romano. Un re dichiarato tale, che, a un certo punto del drammatico interrogatorio, accetta di esserlo, ma spiega in che senso egli è re.

E tira in ballo una parola pericolosa, «verità». Regnare per Gesù significa «dare testimonianza alla verità». Il che è detto con un significato forte: dare carne alla verità, darle una presenza fisica, essere la verità. Con una conseguenza pratica importante, e cioè che Gesù è disposto a dare la vita per la verità, perché la verità per lui conta più di tutto il resto (e Pilato, invece, ha una ragion di stato a cui ispirare il suo operato, e ad essa deve, se necessario, sacrificare la verità).

Non c’è più nulla da aggiungere, ma solo da ascoltare. Pilato esce da quel colloquio facendo distrattamente una domanda: «Che cos’è la verità?», ed è una domanda posta male e che non ha senso, perché la verità non è una cosa ma una persona, e quella persona è proprio lì davanti a lui ed è disposta persino a dare la vita. Pilato forse intuisce, vuole salvare Gesù, ma ha le mani legate, ha troppi padroni. Del resto, senza la verità, non si è nemmeno liberi (e Gesù l’aveva detto: «La verità vi farà liberi»).

L’anno liturgico si chiude proprio con questa scena chiave del processo a Gesù, re della verità. Quante pagine di vangelo ci sono state proposte lungo l’anno! Che ne abbiamo fatto? Se il Pilato di turno chiedesse a ciascuno di noi: «Dunque tu sei cristiano? Tu sei discepolo di questo Gesù che dice di essere la verità fatta persona?», noi che cosa risponderemmo? Non si tratta semplicemente di fare un frettoloso esame di coscienza e di riconoscere se diciamo o facciamo la verità. Occorre interrogarci se nella nostra vita siamo veramente in ascolto di Gesù, che è l’incarnazione trasparente della Verità di Dio. Noi regniamo con Lui, oppure il nostro regno è di questo mondo? Siamo sicuri che le nostre parole e le nostre azioni non siano a servizio della nostra tranquillità in questo mondo? Che bello, almeno oggi, poter riconoscere che abbiamo bisogno di essere «dalla verità» per essere autentici.

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2 thoughts on “Essere «dalla verità»…

  1. Ci domanda Don Agostino: “Noi regniamo con Lui, oppure il nostro regno è di questo mondo? Siamo sicuri che le nostre parole e le nostre azioni non siano a servizio della nostra tranquillità in questo mondo?” Don Agostino va al centro della nostra vita quotidiana: dobbiamo imparare a essere nel mondo, ma non del mondo… Non è facile seguire Gesù, che è sì un re, ma solo in quanto testimonianza di verità. Seguire Gesù ci rende autentici, ma questo comporta una rinuncia alla comoda tranquillità, che ci viene quotidianamente e insistentemente propugnata dalla comunicazione mediatica post-moderna. Regnare con Lui, è accettare la croce dei nostri giorni feriali…

  2. Gesù “È” la verità: dunque, come non credere a quanto dice, visto che Lui “È” quello che dice. L’unica verità di fronte alle opinioni, alle idee che cambiano con le mode e le circostanze. Una verità che gronda sangue ( la croce) e solitudine ( volete andarvene anche voi?). Una verità che salva, ci salva tutti interi, ma costa.

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