VENTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A
Siamo abituati ad una immagine patinata di Gesù, buono accogliente e umanitario, e ci risulta difficile capire perché egli tenga lontana questa donna cananea e poi la esaudisca facendole una dichiarazione che è unica nel vangelo di Matteo: «Donna, grande è la tua fede!». Gli ebrei tenevano alla larga i pagani, e Gesù non fa eccezione. Ma sa riconoscere la grande fede di questa donna che, pur pagana, lo invoca con i titoli del Messia e sa accettare il ruolo di cagnolino che s’accontenta delle briciole di pane che spetta solo ai figli.
Ci sarebbe da domandarsi che tipo di fede è quella della donna. In verità, noi la conosciamo bene, in fondo, perché anche la nostra fede è grande quando si tratta di cercare Dio come un guaritore di cui abbiamo urgentemente bisogno. Scatta la preghiera, si accendono i ceri, si cerca subito la via di qualche santuario. La fede in quei momenti è davvero grande, è come l’attaccarsi con le mani ad un appiglio superiore visto che manca la terra sotto i piedi… Non sempre arriva in risposta ciò che Gesù disse alla donna cananea: «Avvenga per te come desideri!». E proprio lì, quando la grande fede non trova risposta, comincia il vero cammino della fede autentica in Gesù Cristo, che è quello a cui sono chiamati i discepoli. E in effetti la loro fede non solo non è «grande», ma è «poca», perché davanti agli occhi non c’è il guaritore Gesù ma Dio fatto uomo, che scandalosamente attraversa la storia senza modificarla, senza intaccarne la libertà, permettendo che il male deciso dagli uomini si realizzi, lasciando che l’umanità si perda e volti le spalle al Salvatore, al Signore del mondo.
La nostra fede di cristiani verso questo Dio della croce è sempre «poca» e avremmo bisogno di stare seduti di più, come figli, alla mensa del Signore, di ascoltare la sua parola, di spezzare e condividere il pane. Tante volte, invece, noi cristiani siamo come cagnolini che s’accontentano di qualche briciola che cade dalla messa domenicale, siamo distratti da molte cose, e pensiamo e giudichiamo come pagani e non come discepoli del Dio di Gesù Cristo.
La fede nei momenti di difficoltà, quando chiediamo aiuto a Gesù, è tentativo di sopravvivere ma non è vera fede. Restiamo infatti umanamente delusi se non ci arriva la risposta; proprio allora dobbiamo imparare dalla donna cananea che, pur lontana, insegna a noi che sappiamo solo chiedere quale sia il cammino della fede: l’accettare di essere piccoli, molto piccoli come cagnolini….