Colpo di testa 49 / Maglietta double-face e poltrona di pelle umana

Corriere di Como, 14 novembre 2017

Già da qualche anno esiste in commercio una maglietta double-face, da una parte cotone dall’altra lana, adatta a chi vuole stare al caldo ma desidera il cotone sulla pelle. Naturalmente questo è solo… il vecchio telefono a disco in cui bisognava infilare il dito o la penna per comporre i numeri. Oggi abbiamo tutti un telefonino digitale, e anche l’abbigliamento si è evoluto, affidandosi alla scienza, e propone nuovi indumenti double-face.La rivista Science Advances ha pubblicato i dettagli del progetto di un gruppo di ricercatori della Stanford University riguardante un nuovo tipo di tessuto reversibile capace di riscaldare il corpo da un lato e rinfrescarlo dall’altro, senza impiegare una fonte energetica esterna.

Come è possibile? Il nuovo tessuto è realizzato con un tipo di polietilene abbinato a carbonio e rame. Se si indossa il capo con lo strato di carbonio all’esterno la pelle rimane fresca, mentre se fuori c’è lo strato di rame, dentro il risultato è un aumento di calore. Esperimenti dei ricercatori californiani hanno dimostrato che un normale tessuto porta la temperatura superficiale da 31° a 36.9°, mentre il nuovo rivoluzionario tessuto in modalità rinfrescante fa salire la temperatura sulla pelle a 33.8° e in modalità riscaldante fino a 40.3°. Insomma, stando a questa ricerca, il semplice indossare un vestito dal giusto lato equivale a portarsi in giro un ventilatore e una stufetta.

La ricerca dell’università statunitense, naturalmente, segnala che grazie alla semplice reversibilità del tessuto, si incide sulla riduzione dei costi energetici dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento degli ambienti. Hai freddo in casa o in ufficio? Non alzi più il termostato consumando energia, ma giri semplicemente il vestito e ti trovi con quattro gradi in più… Lo studio parla addirittura di «gestione termica personale» e ipotizza l’uso della medesima tecnologia per tutti i dispositivi indossabili.

Se si considera che il settore globale dell’abbigliamento ormai vale 3.000 miliardi di dollari – e cioè quasi otto volte quello degli smartphone – una simile scoperta potrebbe trovare nei prossimi anni un grande mercato. Ed il tessuto reversibile rame-carbonio non è la sola novità. Si parla di foulard realizzati con fibre di arancia, di un similcuoio ottenuto dalle fibre di foglie di ananas, di un sostituto della pelle partendo dal micelio dei fughi e persino di pelli e pellicce alternative partendo da cellule staminali. Cose inimmaginabili solo qualche anno fa.

Che cosa pensare? Mi viene in mente Il secondo tragico Fantozzi, in cui il ragioniere era arrivato sino alle soglie della dirigenza, il che gli avrebbe permesso di avere un ufficio con una poltrona di… pelle umana. Arriveremo a tanto anche nell’abbigliamento? Speriamo di no. Comunque, si può già prevedere che le foglie di fico, che coprivano le nudità di Adamo ed Eva, torneranno presto di moda. Naturali, fresche e anche un poco trasgressive!

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