Il progetto di Dio, oltre il sogno umano

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

neve-e-vento-1Proviamo a fare alcune considerazioni umanissime davanti alla scena che il Vangelo ci ha appena riproposto. Maria era una giovane donna promessa sposa di un uomo: due fidanzati ansiosi di dare forma al loro amore in una famiglia rallegrata dalla presenza dei bambini, dono del Signore. Che cosa c’è di più bello? Oggi sembra che questa forma del matrimonio sia continuamente rimandata come se costituisse un vincolo, quasi una prigione dell’amore. Una malsana idea di libertà porta tanti giovani a convivere o a prolungare fidanzamenti sino ad età che sono poi meno adatte alla maternità e alla paternità. Sento spesso espressioni del tipo: «Prima ce la godiamo un po’, la vita, e poi ci sposiamo!». Oppure: «Prima di sposarci, dobbiamo raggiungere una sicurezza economica e quando tutto è a posto, la casa, il lavoro e un buon conto in banca, allora possiamo anche affrontare le spese del matrimonio». Non mi permetto di giudicare nessuno, ma dico con fermezza che l’idea del matrimonio che sta dietro simili frasi è profondamente sbagliata, certamente non cristiana. Maria e Giuseppe erano giovani ma sognavano di sposarsi, e magari non era tutto a posto, come lo si vorrebbe oggi. Il matrimonio – quando due persone si amano e non sono semplicemente innamorate – è l’unica forma dell’amore. Conviene che lo diciamo ai nostri giovani, perché il mondo dice ben altro, ed essi così rischiano di assorbire una mentalità sbagliata e di gettare al vento gli anni migliori per la famiglia, conducendo una vita disordinata e sciupando la freschezza dell’amore. Lasciatemi dire, poi, con le parole di un salmo bellissimo, che «come frecce in mano a un guerriero sono i figli avuti in giovinezza» e «beato l’uomo che ne ha piena la faretra». I bambini hanno diritto ad avere padri e madri giovani, altrimenti quando saranno adolescenti si troveranno dei genitori che sono dei nonni!

Perché dico queste cose nella festa dell’Immacolata, nel cuore del nostro Avvento? Perché il sogno di Maria e Giuseppe – che pure rappresentava un desiderio degnissimo per due giovani che si amavano – s’infrange sul progetto di Dio. Egli domanda a Maria una disponibilità insieme sponsale e verginale. E Giuseppe deve confrontarsi con un ostacolo al suo progetto di matrimonio: Maria è sua ma non è sua; il bambino che nascerà è della casa di Davide, ma è il figlio di Dio, non il figlio di Giuseppe. Quello che noi consideriamo un privilegio, in realtà costituì una prova assai faticosa. Noi conosciamo che cosa deriverà a Maria e a Giuseppe da quell’aver aderito al progetto del Signore: è la storia del Natale, due sposi in viaggio nei giorni del parto, una nascita in trasferta, tra poche cose essenziali, perché Dio non ha voluto che suo Figlio venisse sulla terra senza una madre e senza un padre, senza una famiglia.

La festa odierna ci presenta Maria come la giovane donna capace di grandi cose, solo perché umilmente fiduciosa nella potenza dell’Altissimo. Le parole in risposta all’angelo non dobbiamo dimenticarle: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Maria le pronuncia dopo aver fatto la sua domanda. Ha voluto sapere le coordinate del piano del Signore. Ma ha voluto sapere per dire di sì. Quale distanza dal dialogo che la prima lettura ci ha raccontato, quello di Dio con Adamo e con Eva. C’è il classico palleggiarsi delle colpe, che tanto ci rende simili ai nostri progenitori: «È colpa tua… No, è colpa tua». Maria dà un colpo di spugna a tutto questo chiacchiericcio che caratterizza le nostre titubanze, le nostre fughe, il rinchiuderci nelle nostre sicurezze, nella intangibilità delle nostre comodità. Dio ci va anche bene, basta però che non invada troppo il nostro privato, che non tolga realizzazione ai nostri sogni, che non interferisca con i nostri progetti. Lo chiedo in modo particolare ai nostri giovani e ai nostri ragazzi: lasciate ancora che Dio possa farvi proposte grandi, che possa chiedervi la fatica – e la gioia, ma la si scopre dopo – di fidarvi di Lui? C’è posto per l’«avvenga per me secondo la tua parola», oppure l’unica parola che conta è la propria ed è l’onda perigliosa del «così fanno tutti» che guida la vostra vita? Dio ha certo turbato Maria con la sua proposta, ma, grazie al suo «eccomi», ha saputo farne un capolavoro di umanità.

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