Assunzione della Beata Vergine Maria. Una vita realizzata…

Capita spesso di sentire un’espressione entrata nel linguaggio comune: ciascuno deve realizzare la propria vita. Già, ma che cosa vuol dire concretamente «realizzare la propria vita»? Le risposte sono più d’una. C’è chi intende realizzare la vita inseguendo il proprio sogno, costi quel che costi. C’è chi la realizza nel lavoro e nella professione, chi invece è continuamente alla ricerca di scorciatoie per evitare fatiche e delusioni. C’è chi è fortunato e chi, invece, incontra molti ostacoli. Chissà se possiamo dire, al termine della vita, di averla realizzata davvero, o se almeno riusciamo a vedere qualche vita realizzata nelle persone che ci vivono accanto. La grande solennità di mezza estate – l’Assunzione di Maria – ci mostra, a modo suo, una vita realizzata, talmente realizzata che questa donna è già pronta per il Paradiso senza bisogno di passare attraverso il dramma della morte e della purificazione. Così ci invita a credere il dogma che la Chiesa ha sancito solo nel 1950, ma che da secoli attraversa la sua lunga storia. Domandiamoci: perché la vita di Maria è così pienamente realizzata da essere assunta direttamente in cielo? Sarebbe troppo facile rispondere con un altro dogma, quello dell’immacolata concezione: Maria ha realizzato la sua vita perché è partita con un notevole vantaggio iniziale, l’essere senza peccato originale. Rischioso sarebbe pensare che la vita di Maria è stata una vita realizzata, perché ella ha vissuto per così dire in discesa, ottenendo per grazia tutto quello che desiderava, e senza fatica. Questo non corrisponde al vero, alla realtà della vita di Maria. Più che all’immacolata concezione conviene guardare ad un altro momento essenziale della sua vita, l’annunciazione. L’angelo le propose qualcosa di grande e di sconvolgente insieme: dare spazio a Dio nella sua vita, nel suo grembo verginale, accettando un matrimonio tutto particolare e, soprattutto, mettendosi sulla strada di quel Figlio così speciale diventandone la prima discepola. Diciamolo allora, senza timore: in un mondo che a quanti vogliono realizzare la propria vita propone gesti di emancipazione, Maria è la donna il cui momento di sublime realizzazione è stato un atto di ubbidienza. La via diretta al cielo è stata aperta a Maria, non prima però che ella abbia attraversato la terra in spirito di servizio e donazione. Il motivo dell’assunzione al cielo, il segreto della vita realizzata di Maria è tutto racchiuso in un «eccomi» che la rese discepola e serva ancor prima che madre. Della vita di Maria, è vero, noi conosciamo molto poco, ma sappiamo sicuramente questo, che i Vangeli ci dicono, che poi è l’essenziale.

La pagina evangelica (della Messa della vigilia) ci parla di una donna che attribuisce a Maria una beatitudine tutta particolare, quella di aver portato in grembo e allattato il Figlio di Dio. È il pensiero che di Maria abbiamo anche noi, che però Gesù corregge: anche Maria è beata solo se ascolta e osserva la parola di Dio. Sant’Agostino diceva che anche per Maria val di più avere Gesù nel cuore che averlo in grembo: lì rimase nove mesi, mentre nel cuore rimane per sempre.

La pagina evangelica (della Messa del giorno) ci mostra Maria che va ad aiutare la cugina Elisabetta. Maria porta in grembo il Figlio di Dio, eppure va a servire Elisabetta, che esclama: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Beata. Gesù farà risuonare questa parola nel discorso della montagna, dichiarando beati proprio coloro che il mondo non considera tali. Maria in un certo senso anticipa le beatitudini di Gesù, perché ne incarna il senso più profondo: è colei che ha creduto sino in fondo a Dio. Questa è la via anche per noi, se vogliamo stare dalla parte di Maria: credere fermissimamente a quanto il Signore ci ha detto. C’è sicuramente una parola del Signore per ciascuno di noi, dobbiamo credere a questa parola, nella certezza di fede che il Signore in persona la porterà a compimento. Per Maria si è trattato di provare il dolore sotto la croce di Cristo. Per ciascuno di noi la via della salvezza è lastricata di difficoltà, ma se crediamo all’adempimento della parola del Signore, ci mettiamo al seguito di Maria sulla via che porta al traguardo che Ella ha già raggiunto, essere per sempre accanto a Gesù Cristo.

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One thought on “Assunzione della Beata Vergine Maria. Una vita realizzata…

  1. Ma sa, Don Agostino che, un’anima consacrata all’Immacolata è una realizzazione e non può non esercitare un influsso nell’ambiente che la circonda, anche senza esserne consapevole. Se si è disponibili, dopo si riesce anche a collaborare come Maria. Grazie per il suo bellissimo scritto.

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