Uccidere i bambini, l’ultima spiaggia delle democrazie moderne?

Certe notizie sembrano uscite da una trama di fantascienza. Invece, sono drammaticamente storiche e vengono dalla cronaca di queste ore, dal nostro pianeta, da qui vicino. In Belgio, la Camera – dopo che già si era espresso favorevolmente il Senato – ha approvato l’estensione della legge sull’eutanasia ai minori. Credevo che il re Erode fosse morto nel 4 a.C., dopo mesi di atroci sofferenze.Invece, eccolo tornare moltiplicato per 86 (tanti quanti i voti a favore) in un’aula parlamentare di questa vecchia e decrepita Europa senza valori.  Si resta senza parole, anche se si vorrebbe fare qualcosa. Ad esempio, è possibile sottoscrivere la petizione al re del Belgio perché non firmi la legge, non si sa con quali esiti pratici.

Resta inspiegabile e inaccettabile questa deriva individualistica verso il diritto a morire, esteso anche ai minori – il che significherà sicuramente diritto dei sani ad eliminare i piccoli disabili. Ciò che atterrisce è il rifiuto di ogni alternativa, compresa quella validissima delle cure palliative, che oggi – con le conoscenze  e i farmaci – possono alleviare le sofferenze dei bambini e aiutare le famiglie a gestire il tempo della malattia. S’imbocca, invece, la strada più comoda, la via più sbrigativa, che è uccidere. E lo si fa, accampando quello strano diritto del soggetto a decidere se e quando morire (che per un minore significa ancora una volta diritto di un adulto… a ucciderlo). Mi domando sempre: ma io ho deciso di nascere? e se la vita mi è stata comunque donata, ho io la nativa possibilità di scegliere di morire? La risposta logica è una sola: no.

Ci rimane l’ennesima ferita inferta alla democrazia, che continuiamo a considerare come il migliore sistema politico, per la garanzia che offre al dialogo e al dibattito delle idee. Ma se le idee che vincono democraticamente sono questa accozzaglia di morte, violenza ed egoismo, anche un parlamento perde la sua dignità democratica e diventa l’anticamera della corte di Erode.

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