Non è un fantasma!

TERZA DOMENICA DI PASQUA – Anno B

«Credevano di vedere un fantasma». Gesù risorto è una visione, un’allucinazione dei discepoli rattristati per la sua morte? Vado spesso a leggere questa pagina di vangelo, che sta in fondo ad un episodio assai famoso – quello dei discepoli di Emmaus – e che andrebbe sempre letta. Invece è quasi sempre dimenticata, perché scompagina una lettura per così dire morbida della risurrezione di Gesù.

Non entra forse a porte chiuse? Era ad Emmaus e ora è già a Gerusalemme? Insomma, un po’ fantasma lo è, certamente è tutto spirituale e non ha un corpo. Affatto, il Risorto dice: «Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate: un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Non basta: il Risorto domanda da mangiare e mangia una porzione di pesce arrostito. La carne è segnata dal bisogno del contatto, dal bisogno del cibo, anche la carne del Risorto.

Si potrebbe dire che in questa apparizione c’è un fondamento alle opere di misericordia nella loro concretezza più umana: è come se la carne del Risorto fosse estesa ad ogni carne bisognosa di attenzione e di aiuto. Crolla un pochino anche la nostra immagine dorata di paradiso, come luogo asettico e liberato da ogni dipendenza dalla carne. Non è così: la carne non è un intralcio, il corpo non è qualcosa di cui liberarsi (come era nella mentalità dei greci). Soprattutto, alla luce della risurrezione di Cristo nella carne e «nel suo vero corpo» – quello che porta ancora i segni della croce – cambia il nostro modo di essere cristiani.

Forse anche ai discepoli sarebbe piaciuto piangere un poco e ricordare i momenti belli della vita con Gesù e magari trasmetterne un messaggio ovattato, pieno di sentimentalismo, capace di adattarsi ad ogni cuore umano. Alcune volte è esattamente quello che noi cristiani facciamo, senza coinvolgerci con la nostra carne nella missione di testimoni del Risorto: trasmettiamo un Cristo fantasma, che è proprio quello che Cristo non è. Invece, dobbiamo offrire prima di tutto a noi stessi una memoria vivente di Lui e testimoniarlo in carne e ossa!

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2 thoughts on “Non è un fantasma!

  1. Se, apparendo nel cenacolo ai discepoli impauriti, Gesù replica ai loro occhi il fatto della risurrezione, ora vuole indicare loro come riconoscerlo vivo, in carne ed ossa. Un uomo ferito, un uomo che ha fame e che mangia.

  2. E’ proprio il Risorto in carne ed ossa che prende l’”iniziativa” di incontrare i discepoli ed è Lui che li “riconosce”; ai discepoli soltanto la “fede” fa aprire il cuore e consente di riconoscerlo. Il riconoscimento del Risorto avviene attraverso il suo corpo in carne ed ossa con tutti i segni della Passione che sono “memoria” della Croce. L’apparizione di Cristo non è il punto di arrivo, ma di partenza; è proprio l’inizio della “missione” dei testimoni cristiani. Le parole che ho posto tra virgolette sono, nella catechesi fatta da don Agostino ieri sera nella Comunità dei Santi della carità, i cinque fattori comuni nei quattro Vangeli che fanno di Cristo memoria vivente. Nella mia vita giovanile, anche perchè il catechismo degli anni ’40/’50 parlava poco di Risurrezione, ho sovente trasmesso un Cristo fantasma, che è proprio quello che Cristo non è! Diventando vecchio cerco di offrire prima di tutto a me stesso la memoria vivente di Lui e mi sforzo di testimoniarlo in carne ed ossa anche se stanche…

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