La via della bellezza

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B

«Nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche». Uno dei primi spot pubblicitari lo ha fatto Marco e riguarda le vesti di Gesù. È un modo per raccontare l’incontro con la bellezza in persona. Ed il secondo frutto della Quaresima è proprio diventare capaci di contemplare la bellezza, in un mondo come il nostro che sembra averla sostituita con lo spettacolo, con il sensazionale, con l’apparenza.

La via della bellezza inizia appena fuori dal deserto, e non è una via in discesa, non è sempre agevole. Gesù si fa accompagnare da tre discepoli – Pietro, Giacomo e Giovanni – e li porta in montagna, dove egli si manifesta per quello che è, Dio, luminoso sì ma non disincarnato, eterno ma non fuori dal tempo. Egli è il punto storico a cui tendono anche i due più grandi della storia del popolo ebraico, il legislatore Mosè e il profeta Elia. La bellezza di Cristo sta nell’essere il centro della storia dell’uomo, il punto a cui conduce l’attesa e in cui comincia il compimento: l’antico arriva a Cristo e il nuovo parte da lui, che conversa con l’antico e poi ridiscende dal monte per affrontare il nuovo. I tre discepoli ricorderanno la trasfigurazione e ne comprenderanno il senso solo quando davanti agli occhi, ancora più increduli che sul monte, avranno il corpo trasfigurato ma vero del Cristo risorto.

La bellezza di Cristo dovrebbe essere il paradigma per la bellezza del cristianesimo, ma noi cristiani facciamo resistenza a intraprendere questa via. Siamo spesso ostinatamente incollati ad altre vie su cui non cammina più nessuno, mentre qui potremmo incontrare gli uomini e le donne del nostro tempo e provare a far splendere la verità nella bellezza. Nel nostro piccolo cammino quaresimale cercheremo di portare il frutto della bellezza nell’impegno ad aguzzare lo sguardo per cogliere il lato positivo delle persone con cui viviamo e veniamo a contatto quotidianamente. Abbiamo bisogno forse di un lavandaio – che sulla terra non c’è – che sappia rendere luminosi i nostri occhi e misericordioso il nostro sguardo, così che diveniamo capaci di tessere legami di vita buona.

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2 thoughts on “La via della bellezza

  1. Ecco, è proprio questione di occhi; addestrati a “ben” vedere, a stupirsi, a scoprire quei coriandoli di bellezza, di splendore di cui è seminata la vita quotidiana. E sono davvero tanti, un rosario di grazia. Per non parlare poi della bellezza grande della natura, di certe creazioni artistiche che subito rimandano alla generosa grandezza di Dio. La bellezza come trasparenza di Dio. Ma anche la bellezza di scelte eticamente giuste e coraggiose. La bellezza come segreta armonia della vita e della vita intrecciata con molteplici vite. La bellezza del Cristo crocifisso, la bellezza cioè di una vita totalmente donata.

  2. La seconda domenica di Quaresima mi può far essere in grado di contemplare la bellezza (pur in piena pandemia) in maniera più silenziosa, più interiore, ma non meno reale ed efficace.

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