Voler bene secondo Dio…

VENTIDUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Il dialogo tra Gesù e Pietro è pieno di affetto reciproco. Pietro, che ha appena riconosciuto che Gesù è il Figlio del Dio vivente, gli vuole bene e non può accettare che dica certe cose. Gesù, a sua volta, vuole bene a Pietro e proprio per questo deve ricordargli che il suo posto è dietro a lui, non davanti a lui: è il Figlio di Dio che traccia il cammino, non il suo discepolo. È un dialogo drammatico, in cui l’affetto deve fare i conti con la verità di Dio. Si direbbe che c’è un modo di voler bene a Gesù che ci allontana da Dio, e Pietro è su questa strada e noi rischiamo di essere sulla stessa strada di Pietro. È drammatico, perché crediamo di essere vicini a Gesù che è venuto ad avvicinarci Dio, facciamo parte del suo gruppo più ristretto e ci riteniamo in diritto di prenderlo in disparte e rimproverarlo, e crediamo di farlo a fin di bene, eppure in realtà ci stiamo allontanando da Dio!

Gesù si volta, ci guarda dritto in viso, dice: «Non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Che cosa vuol dire? Pensi a te stesso e, a partire da questo pensiero in cui sei tu al centro, pensi a Dio, credi di poter definire il percorso di Gesù e ti immagini un certo volto di Dio. Vuoi essere davvero te stesso? Allora, non pensare a te stesso! Questo è ciò che Gesù intende quando dice: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso». Rinnegare se stessi non è annientare se stessi, non è annullarsi, ma è essere veramente se stessi, solo che per essere te stesso devi smetterla di pensare a te stesso e di far girare tutto attorno a te. Se pensi a te stesso, perdi te stesso – dice Gesù – e in più ti allontani da Dio, e perdi anche lui, anche se sei convinto di voler bene a Gesù.

È davvero drammatica questa possibilità di sbagliare bersaglio, pur volendo bene… Lo diciamo spesso anche noi: ti voglio bene, e sono sicuro perché ti voglio lo stesso bene che voglio a me stesso. L’errore sta proprio qui: bene è quello che penso io, e diventa la misura anche del bene dell’altro. Per primo Pietro dovrà capire che il bene che Gesù gli vuole è diverso da quello che egli ritiene essere il bene di Gesù.

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2 thoughts on “Voler bene secondo Dio…

  1. E’ difficile per un comune mortale non pensarla come Pietro; il suo è un comportamento umano e comprensibile. Rinnegare me stesso è difficilissimo, eppure per essere veramente me stesso non devo volere bene a Gesù come oggi fa Pietro; perderei me stesso! Il dialogo tra Gesù e Pietro (tra Gesù e me) è molto drammatico; l’affetto deve fare i conti con la verità di Dio e non può sbagliare il “bersaglio” del vero amore che arriva sino alla croce…

  2. Con le sue parole Gesù penso voglia farci capire che, se gli vogliamo bene, dovremo dimostrare con le nostre azioni il nostro amore, non autocentrato ma al servizio dell’altro. La vita stessa di Cristo è stata un esempio di servizio continuo e di rinuncia al proprio tornaconto. Il maestro ci indica la via ma non si tira indietro, anzi ci precede su di essa e ci accompagna nel percorrerla….. “Io sarò con voi fino alla fine del mondo”, solo con questa certezza possiamo farcela a seguire il suo insegnamento

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