Le parole di Gesù non sono affatto un esercizio di poesia. Può darsi che Gesù sia ispirato nel suo canto di lode al Padre, ma quanto egli ci dice è di una concretezza disarmante. Sa che siamo stanchi e che cerchiamo ristoro, e si propone come compagnia divina e umana: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro». E poi parla di giogo. Gesù sa che quando si è stanchi si finisce sotto qualche giogo e allora propone di prendere il suo. Continua a leggere