No all’automatismo, sì all’invadenza

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Scendendo dal Col dala Pieres (©Foto AC)

Chiedere e ottenere. È un automatismo tipico del nostro mondo tecnologico – ad ogni tasto corrisponde un’operazione ben precisa – che noi vorremmo veder realizzato anche in altri ambiti della vita, che invece dipendono dal gioco delle libertà individuali e queste, lo sappiamo bene, non funzionano come i tasti del computer.

Ci meraviglia non poco che Gesù usi questo dinamismo del chiedere e ottenere per definire il quadro della preghiera: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto». Ma è veramente così? La nostra esperienza è ricca di preghiere non esaudite, di cose chieste e non date, di un cercare che non ha trovato, di porte a cui si è bussato e che sono rimaste chiuse. È importante che partiamo da questa delusione per comprendere che cosa intende Gesù.

Intanto scordiamoci l’automatismo delle macchine, che non si addice all’uomo e nemmeno a Dio. Ogni chiedere umano porta con sé l’intensità della vita, con il delicato equilibrio tra la realtà e i bisogni di ciascuno. Chiedere è sempre un attendere e mai un pretendere. Quando le relazioni umane arrivano a giocarsi sulla pretesa che uno ha sull’altro allora siamo drammaticamente alla fine della relazione, non c’è più spazio per la libertà e all’amore manca il respiro.

Il chiedere della preghiera – così come ce l’ha insegnata Gesù – è finalizzato non a ottenere ciò che chiedo, ma al dono che mi sarà fatto da Colui a cui chiedo, a cui riconosco un ruolo particolare: egli mi è padre, anzi ci è padre, e questo ci rende fratelli anche nel chiedere. Un padre a cui chiedi un pesce non ti darà una serpe, ma ti darà secondo il tuo bene che egli conosce meglio di te.

Sei tu che, pregandolo come padre, gli riconosci questa fiducia. Sei come un bambino che si lascia portare perché sa che la sua mano è sicura dentro la mano del suo papà. Questa è l’essenza della preghiera cristiana. Eppure, Gesù ci stupisce, lasciando aperta la possibilità di una «invadenza» nel chiedere, quasi in un rapporto alla pari, tra amici: Dio lo puoi addirittura «importunare» e talvolta accade che la sua porta si apre per te quando sei nel cuore della notte.

2 thoughts on “No all’automatismo, sì all’invadenza

  1. Come i bambini noi adulti non sappiamo dove la Sua mano ci conduce e non è assolutamente detto che ci conduca proprio dove vorremmo andare. E’ solo dalla Sua mano però che ci giunge la forza per affrontare il cammino della vita, che oggi pare incerto, conflittuale, sempre meno prevedibile. Scrive Don Agostino: “Dio lo puoi addirittura -importunare- e talvolta accade che la sua porta si apre per te quando sei nel cuore della notte.” Tino

  2. Non mi piace chiedere a Dio, o meglio sono convinta che con fede si aderisce alla vita di Dio e la vita chiede semplicemente vita. Assumendo la volontà di Dio ( che si esprime negli accadimenti) come nostro desiderio. Forse è sotteso un desiderio di semplicità, di abbandono, di fedeltà alle cose così come sono.
    Quando poi prego per le persone care o per situazioni particolari la preghiera non è – mi pare – richiesta specifica, ma vicinanza, partecipazione, assunzione ” del peso”.

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