2 thoughts on “Pietro e Paolo, gli occhi della Chiesa

  1. Che bello affacciarsi al termine della vita e poter affermare ( anzi cantare) ciò che scrive Paolo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”. È l’ augurio che faccio a tutto coloro che amo. Poter affermare che la vita è stata buona, riconoscere con animo sereno che la corsa sta per finire, constatare che la fede è viva malgrado tutto. Viva in un corpo stanco e acciaccato.
    Pietro e Paolo in “coppia” per insegnarci che l’ armonia delle differenze è possibile ed è augurarabile per la crescita personale e comunitaria.

  2. Pietro e Paolo erano diversi; Pietro era il rude pescatore, Paolo il fine teologo. Sono stati uniti dall’incontro con Gesù Cristo che ha cambiato il loro nome (Simone in Pietro, Saulo in Paolo), ma soprattutto, attraverso la fede, la loro vita! Scrive Don Agostino: “La fede è proprio quel particolare modo di leggere la realtà che sa scorgere sempre la mano di Dio che sorregge e libera.” Molto incisiva è la rappresentazione scultorea del loro martirio, eseguita dal grande scultore vivente Paolo Borghi, nato a Malnate, che ha lavorato a Roma e in molte parti del mondo.

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