I bambini sanno accogliere

Sorbo (Foto AC)

«Regno di Dio» è una di quelle espressioni evangeliche che fatichiamo a comprendere. Sarà che la parola «regno» ci richiama ad un potere, che può ben essere «di Dio», inteso appunto come un re onnipotente. Ma Gesù non perde occasione di scardinare proprio questa interpretazione.

La sua umanità è rivelazione di un Dio totalmente diverso, il cui regno non ha nulla da spartire con la potenza di un sovrano di questa terra. Non stupisce, allora, che Gesù possa prendere come riferimento i bambini, perché «a chi è come loro appartiene il regno di Dio». Essere come i bambini che cosa significa? Al tempo di Gesù i bambini non avevano un ruolo sociale particolare e dipendevano totalmente dagli adulti. Sono presumibilmente i loro genitori che presentano i bambini a Gesù e i discepoli li sgridano perché gli fanno perdere tempo. Gesù s’indigna per questo comportamento: «Lasciate che i bambini vengano a me».

Noi abbiamo trasformato questa scena in una bella immaginetta. Certo, non facciamo fatica a pensare che Gesù amasse i bambini, ma qui essi sono solo la rappresentazione dei piccoli, dei deboli, di persone che dipendono dagli altri e che stanno all’ultimo posto nella scala sociale e sono da imitare proprio per questa loro condizione. I bambini sono l’icona dei piccoli, e per appartenere al regno di Dio bisogna diventare piccoli. Crescendo naturalmente, da bambini si diventa grandi, e diventando grandi si perde la dipendenza e in un certo senso anche l’irrilevanza che si aveva da bambini, senza averla scelta, però, anzi il diventare grandi ha proprio lo scopo di superarla (come è bello essere finalmente grandi, cioè indipendenti e potenti!).

Essere come bambini, una volta che si è grandi, comporta, dunque, una scelta e non poca fatica, perché non lo si è più naturalmente e non si può più tornare bambini ma si può solo diventare come bambini. Cioè: da autonomi essere capaci di vivere la dipendenza, da sicuri essere pronti ad accettare la fragilità. Ecco, il regno di Dio lo si accoglie e non lo si conquista, è un dono e non un traguardo. I bambini – e chi è come loro – sanno accogliere!

One thought on “I bambini sanno accogliere

  1. Lo spirito dell’infanzia è forse l’ atteggiamento più coraggioso con cui affrontare le situazioni da grandi. Nei bambini è inconsapevole, hanno bisogno di aiuto; ma, da grandi, fidarsi significa avere uno sguardo senza pregiudizi sull’altro, non pretendere, percepire la base di un amore vero. Significa accogliere l’altro: nell’amicizia, nelle relazioni, nel matrimonio…Tino

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