Storia di rimproveri

Attorno al Corno Gries verso il Griessee (Foto AC)

Ecco una curiosa storia di rimproveri: Pietro rimprovera Gesù e Gesù rimprovera Pietro. Al centro c’è l’identità di Gesù. Chi è questo predicatore itinerante che insegna e guarisce?

La domanda attraversa tutto il vangelo di Marco sino a questo punto cruciale. Ora è tempo di dare una risposta. Sono sbagliate quelle risposte che vedono in Gesù una semplice riedizione del passato. Si direbbe che Pietro ha studiato e dà la risposta esatta. Senonché nel momento in cui finalmente si svela che Gesù è l’atteso – il Messia, il Cristo – salta fuori che non lo è secondo le attese. Deve soffrire molto, deve essere rifiutato, persino venire ucciso, ma poi risorgerà. Questo è il vero snodo della fede: o ti fidi di Gesù e rinneghi te stesso, oppure lo prendi in disparte e ti arroghi il diritto di rimproverarlo e di correggerlo. Pietro è come se dicesse a Gesù: guarda che non si fa così a fare il Messia! Gesù è come se dicesse a Pietro: guarda che non si fa così a fare il discepolo!

Due insegnamenti arrivano sino a noi e nutrono la nostra fede, anzi proprio la correggono. Il primo insegnamento riguarda l’immagine di Dio. Noi commettiamo spesso l’errore – che è poi quello di Pietro – di partire da un nostro ragionamento su Dio e poi, di fronte al fatto che Gesù ci svela una realtà di Dio che è radicalmente diversa dalla nostra immagine, di cercare di adattarla alla bell’e meglio. Accade il più delle volte che, per non rinunciare all’idea che ci siamo forgiati di Dio, correggiamo Gesù, lo annacquiamo, lo riduciamo a nostro uso e consumo. Non si fa così: per sapere chi è Dio dobbiamo ascoltare e vedere Gesù, che è il volto del Padre.

Un secondo insegnamento riguarda proprio la fede. Siamo propensi a pensarla come una questione di testa, mentre è un esercizio di vita. Per riprendere il linguaggio di Giacomo, è la vita che fa vedere la fede, perché una fede senza vita è invisibile e insignificante, quindi non è credibile. Tanto è vero che a Pietro e ai discepoli Gesù non propone un semplice dire – pur esatto esso sia – ma un seguire, che comporta anche un perdere. Perdere la propria vita dopo averla messa, però, dietro alla vita di Gesù.

2 thoughts on “Storia di rimproveri

  1. Dio a nostra immagine e somiglianza. Sarebbe comodo.

    Ma invece noi, a immagine e somiglianza dii Dio, attraverso Gesù; la rivelazione di quello che possiamo essere e diventare, l” infinito orizzonte che ci viene proposto, il paradiso subito.

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