La polvere d’oro

DICIASSETTESIME DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Foto AC

Strano comportamento quello dell’uomo della prima parabola: trova un tesoro in un campo, e, invece di portarselo a casa e goderne i frutti, lo nasconde di nuovo e «pieno di gioia» va a vendere tutto per comprare il campo del tesoro.

Deve trattarsi di un tesoro particolare, che resta tale solo se rimane nascosto nel campo. Immaginiamo non un forziere pieno di monete e gioielli, ma una sorgente d’acqua purissima che scaturisce da sotto la roccia e impreziosisce il prato, via via sino alla pianura: non puoi portarla via, perché è un tutt’uno con la montagna.

Il regno dei cieli è simile a questa vicenda di ritrovamento e nascondimento, di vendita e di acquisto. Il regno dei cieli non è semplicemente il tesoro dissotterrato e non è nemmeno il campo, ma è il tesoro nel campo: è il legame strettissimo tra il campo e il tesoro, tra la storia e Dio che in essa continua ad essere nascosto, prima in modo inconsapevole ma poi finalmente trovato e nuovamente nascosto. E chi è questo Dio che sta dentro la storia degli uomini, se non Gesù? È lui, infatti, il regno di Dio che si è reso visibile nella carne della storia umana. Il regno non è una cosa, ma una persona, anzi è proprio il legame con una persona, è il legame che il tesoro ha con il campo. Si direbbe che il tesoro nel campo è quella trama di relazioni che si crea nella vita quando si scopre che è abitata dall’Amico per eccellenza, Gesù. Anzi, è la stessa trama di volti e incontri che c’era anche prima a cui l’amicizia con Cristo dona un significato grande, una direzione nuova.

Davvero chi trova un amico trova il tesoro, ma – direbbe San Paolo – è un tesoro che si trova in vasi di creta, cioè crea un legame con le nostre fragilità, si fa vedere attraverso le nostre crepe, e non le ripara. Allora possiamo dire che questa minuscola parabola cambia il modo di intendere il nostro essere cristiani nel mondo. La fede non è una nuova struttura che si aggiunge alle altre, ma è il significato che dà senso a tutta la vita, lo sguardo che indirizza la nostra visione del mondo. È il setaccio attraverso cui far passare tutto ciò che ci accade, per ricavarne quella polvere d’oro che tutto impreziosisce.

2 thoughts on “La polvere d’oro

  1. Scrive con chiarezza don Agostino: “Si direbbe che il tesoro nel campo è quella trama di relazioni che si crea nella vita quando si scopre che è abitata dall’Amico per eccellenza, Gesù.” Il regno di Dio è quindi una persona, che sta dentro la nostra quotidianità, che ci apre lo sguardo e cambia il nostro modo di essere cristiani, se conserviamo il tesoro nascosto nel campo… ,

Lascia un commento