DODICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Gesù ha appena paragonato i suoi discepoli a pecore mandate in mezzo ai lupi e li esorta a non avere paura. Perché?
La paura è qui intesa come esercizio di prudenza, ed è molto importante per proteggere la vita. Tante volte provare paura è il modo di innescare la riflessione che ci salva dai pericoli. Però nella vita è necessario anche il coraggio e il suo fondamento è proprio il non avere paura perché ci fidiamo di qualcuno.
Questo è esattamente il motivo che sottostà alle due immagini, quella dei passeri e quella dei capelli. Ci si può fidare di uno che si prende cura anche di due uccellini che a noi paiono insignificanti. Ci si può fidare di uno che ci protegge al punto di contare i capelli che abbiamo in testa. Quindi: «non abbiate paura» equivale a «fidatevi». Se volessimo riprendere l’immagine con cui Gesù ha inviato in missione i suoi, dovremmo dire: «Vi mando come pecore in mezzo ai lupi, ma ci sono io, che sono il vostro pastore, colui che si prende cura di ciascuno di voi». Non dobbiamo, dunque, eliminare la prudenza, ma essa non deve andare a discapito del coraggio.
Domandiamoci: è così la nostra missione cristiana? Forse no. Forse accade che la prudenza diventi rinuncia, silenzio, accodamento al sentire comune. Quante volte ci capita di pensare che forse è meglio stare zitti o annuire, perché giudichiamo che la platea non sarebbe ben disposta ad ascoltare la parola forte di Gesù. Egli invita a fare esattamente il contrario: il vangelo lo si impara nel silenzio, ma poi lo si annuncia sulle terrazze! Mi piace soprattutto soffermarmi su quella espressione di Gesù, che dice di non avere paura di «quelli che uccidono il corpo ma non hanno potere di uccidere l’anima». Le parole «corpo» e «anima» vanno intese bene. Gesù vuol dire che per il Vangelo si deve essere disposti a dare la vita, ma in realtà essa non può essere tolta nemmeno con la morte. Un altro modo per ribadire che il nostro agire da cristiani nel mondo deve essere prudente e insieme coraggioso, fidandosi unicamente di Dio che, nel nascondimento, è Provvidenza che guida la storia umana. E sapendo che Lui per primo si fida di noi.
PRUDENZA E CORAGGIO. Sembrano due parole in contrasto. La “prudenza” è importante per proteggere la vita salvandoci dai pericoli, ma noi, che crediamo in Gesù, dobbiamo avere “coraggio”. Possiamo cercare di non avere paura perché ci fidiamo di Lui, che a sua volta si fida di noi. Non possiamo deluderlo…