Tutta la verità

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(Foto AC)

Siamo nel tempo in cui il conoscere ha fatto balzi in avanti in un periodo relativamente breve. Ricordo che 40 anni fa poche persone avevano quello che sarebbe diventato il prodigio della comunicazione digitale alla portata di tutti, lo smartphone.

L’intelligenza artificiale ha già cominciato a cambiare nuovamente il mondo. Certo, il conoscere ha portato indubbi vantaggi all’uomo. Eppure ci accorgiamo che la quantità di informazioni in nostro possesso non garantisce automaticamente leggerezza alla vita. Sapere non è capire, conoscere non è svelare, avere la chiave per comprendere come si svolge la realtà non significa ancora possederne il perché.

Quando Gesù promette lo Spirito come colui che guida a tutta la verità non ha in mente uno sviluppo quantitativo delle conoscenze, ovvero sapere più cose in un modo ancora più veloce, ma vuole donarci la profondità della conoscenza – l’intelligenza, appunto – che sappia renderci capaci di portare il peso delle cose conosciute. A voler essere precisi, esiste certamente una conoscenza artificiale, ma l’intelligenza è un’altra cosa, è solo quella umana, naturale, è la capacità di guardarsi dentro, l’autocoscienza.

Discorso difficile? E perché lo facciamo proprio oggi, nella solennità della Santissima Trinità? Prima di tutto per toglierci di dosso la convinzione che la Trinità sia una dottrina venuta a complicare la nostra idea di Dio. Gesù ha aperto i nostri occhi, ci ha messo di fronte al mistero di Dio, che è condivisione, comunione, relazione. La parola giusta è amore. Conoscere e amare: in che rapporto stanno? Noi continuiamo ad illuderci che solo la conoscenza porti all’amore. Di una persona si dice: «La conoscerò e imparerò ad amarla!». Non è vero. Se va bene, a furia di conoscerla così, quella persona imparerai a sopportarla. Per conoscerla veramente, devi amarla e, a furia di amarla, potrai dire di conoscerla sempre meglio.

Ci accade spesso: se facciamo le cose con amore o amando le persone con cui e per cui le facciamo, non pesano, altrimenti ci rendono pesante tutta la vita. Ecco, questa è la vera impronta della Trinità che portiamo dentro di noi…

2 thoughts on “Tutta la verità

  1. La Trinità è una circolazione d’amore tra tre Persone. Se facciamo le cose con amore e amando le persone per cui le facciamo seguiamo l’impronta della Trinità che è in noi…Tino

  2. E allora: benedetta Trinità!
    È vero, arrivano molte informazioni di ogni genere ma spesso abbiamo il dubbio che siano vere; dunque le informazioni non garantiscono sempre una conoscenza utile.
    Riguardo le persone tutto si complica: ognuno è un mistero anche a sé stesso.
    Solo l’ amore paziente garantisce di penetrare l’ altro, di costruire ponti, di instaurare una comunicazione reciproca e autentica.
    Riguardo Dio è fondamentale coltivare una conoscenza che da innamoramento diviene amore così da renderci sempre più docili nell’ accogliere nella nostra vita una presenza che riempie il i giorni ma li rende, spesso, difficili perché l’ amore crescendo diviene nello stesso tempo più appagante e più esigente. Amen

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