SECONDA DOMENICA DOPO NATALE

Non si sa mai come maneggiare questa pagina evangelica che la Chiesa ci propone nel giorno di Natale e in questa domenica tra Capodanno e l’Epifania. Ce la caviamo con un… «è difficile!». Eppure dice l’essenziale della nostra fede.
È una istantanea su Dio che mostra il cammino dell’uomo. Non è una pensata filosofica su Dio, astratta e astrusa, anzi è il frutto di una riflessione su una esperienza di vita, quella che Giovanni ha fatto con Gesù. Ecco, il prologo nasce da un incontro personale – durato pochi anni – che però lasciò un’impronta profonda. Soprattutto aveva due agganci che andavano oltre il tempo e lo spazio. (1) Gesù, intanto, metteva in contatto con il principio. Noi non sappiamo nulla del principio. Con le nostre ricerche andiamo indietro facendo qualche supposizione e costruendo teorie evolutive in attesa di cambiarle. Ma, se anche dovessimo riuscire nel nostro intento di spiegazione scientifica della realtà, arriveremmo soltanto a stabilire un inizio. Ebbene, il principio è il senso di ogni ipotetico inizio, e ne è comunque il fondamento. È quello che Giovanni chiama Logos, poi tradotto con Verbo o Parola. «Era presso Dio» e «tutto è stato fatto per mezzo di lui». Vuol dire che è fuori dalla nostra portata? No, dice Giovanni. Perché in Gesù il principio – il fondamento della realtà, il Logos, Dio – è a portata di un incontro umano. Quindi Giovanni può solennemente annunciare che «il Verbo si fece carne». (2) Non solo. Giovanni ha sperimentato un’altra cosa e la dice in modo mirabile all’inizio della sua prima lettera. Questo incontro con il Fondamento di tutto avvenuto nella carne di Gesù non è limitato all’esperienza di quei pochi che lo hanno storicamente incontrato, ma è trasmissibile: «Quello che abbiamo veduto, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi». Il Logos fatto carne è il nuovo fondamento della comunione tra gli uomini. Il principio grazie a Gesù – che è l’incarnazione del Logos – è divenuto anche il compimento. Il Logos che stava «presso Dio» è definitivamente «in mezzo a noi». Il prologo di Giovanni è un invito ad entrare in questa dinamica.
Ci riguarda.
Comprendere il nesso fra quel ” principio,” e noi fa della nostra storia personale una storia sacra. Il prologo è intriso di luce e noi, nascendo, veniamo alla luce, siamo chiamati a vivere in quella luce ( sfolgorante, portatrice di calore, rivelatrice di bellezza). Purtroppo molti finiscono col vivere una vita spenta proprio perché manca la consapevolezza della nostra familiarità con Dio principio e fine delle nostre esistenze e di tutto l’ universo. Ma un Dio che, venuto fra noi, incarnandosi, si è fatto nostro compagno
Il Logos che stava presso Dio è definitivamente in mezzo a noi, è il fondamento dell’Eucaristia. È molto profonda la novena del Logos nel libro “Voglio nascere” di don Agostino. Tino