IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

L’Avvento è come un sentiero che risale la montagna. Un sentiero tutto particolare, perché il punto da cui siamo partiti non è il principio e il punto in cui arriveremo non è la fine. Ebbene, capita che il sentiero raggiunga un pianoro verdeggiante che invita alla sosta: da lì si gode un panorama immenso che spazia ben prima di dove è iniziata la nostra escursione e permette di intravvedere ben oltre la meta che dobbiamo raggiungere. La festa dell’Immacolata è questo punto prospettico lungo il sentiero dell’Avvento.
Maria è la creatura che regala al nostro sguardo umano di poter percepire ciò che precede e ciò che segue l’avventura in cui siamo inseriti. Il dogma della immacolata concezione di Maria ci dice che ella è pensata da Dio «piena di grazia» prima ancora del suo concepimento. Pensata così in previsione del mistero di Cristo che avrebbe attraversato la sua carne. Pensata, ma non predeterminata a dire di sì. Al punto che l’onnipotenza divina dipende dal suo «eccomi», in una scena che è quella dell’angelo che entra nella casa di Maria, creando in lei molto turbamento ma raccogliendo da lei una piena disponibilità.
Noi questa scena l’abbiamo chiamata «annunciazione» ma dovremmo trovare il coraggio di chiamarla con il suo vero nome, «incarnazione». In effetti, quando l’angelo si allontana da Maria, in lei Dio si fa vicino, si fa carne dentro di lei. Ed è questo il centro della storia. Tornando al nostro sentiero, Maria è proprio quel pianoro verdeggiante che ci regala una visione meravigliosa, entro cui possiamo collocare il tratto di strada che siamo chiamati a percorrere e coglierlo, però, come parte di un disegno più grande.
Là in fondo vediamo la storia di Gesù, cominciata proprio nella casa di Nazaret visitata dall’angelo. Essa è il coronamento di una lunga attesa che mosse i primi passi nel misterioso principio della creazione. Lassù in alto, invece, il nostro sguardo, sempre grazie a Maria, intravede di già l’esito della nostra umanità. Che bello sapere che siamo dentro un disegno che è più grande delle nostre cartine e più lungo dei nostri sentieri.
Dentro un disegno più grande. Scrive don Agostino: “Maria è la creatura che regala al nostro sguardo umano di poter percepire ciò che precede e ciò che segue l’avventura in cui siamo inseriti.” Ringraziamo Maria, che ci regala, nella seconda domenica d’Avvento, una visione meravigliosa: la prospettiva che ci fa comprendere che la nostra avventura, piena di dubbi, fatiche e dolori, è dentro un disegno più grande…Tino
Le nostre minuscole storie, la storia tutta dell’umanità nell’abbraccio di Dio, raccolte nel suo sguardo. Il nostro paradiso è esserne consapevoli.