NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – Anno B

Alla fine di ogni anno liturgico, prima di ributtarci nel cammino dell’Avvento e del Natale, torna questa solennità di Cristo Re, voluta da Pio XI nel 1925.
Bisogna riconoscere che il secolo che è passato ha reso ancora più anacronistico questo titolo dato a Gesù: esso fa riferimento ad un mondo che non c’è più e lo fa con una immagine e soprattutto un linguaggio che ha perso la sua significanza per gli uomini del nostro tempo. La stessa scena evangelica, che pure mostra Gesù come re dei Giudei, lascia intendere che si tratta di un titolo che non piace molto a Gesù e di cui avrebbe volentieri fatto a meno: infatti, gli viene attribuito polemicamente e subdolamente da chi vuole metterlo a morte e Pilato stesso lo usa con un tono a cui non manca una certa ironia. Insomma, Gesù è uno strano re che brilla per la sua impotenza, è un re da burla, un re che si lascia condannare e inchiodare alla croce.
Soprattutto – e questo è Gesù a dirlo – è un re il cui regno consiste nel «dare testimonianza alla verità». Il che è detto con un significato forte: dare carne alla verità, darle una presenza fisica, essere la verità. Gesù è re dell’universo, quindi, nel senso che egli è il centro dell’amore di Dio per ogni uomo in ogni tempo, è il punto della storia da cui dipende tutta la salvezza, prima e dopo di lui, e questa salvezza egli la ottiene con il dono della sua vita.
Dobbiamo forse aggiornare il linguaggio per cercare di rendere comprensibile questo significato. Potremmo usare le parole di una antifona della preghiera dei vespri che recita così: «Ora si compie il disegno del Padre, fare di Cristo il cuore del mondo». Ecco, Gesù è il re dell’universo nel senso che è il cuore del mondo, e lo è non per sua volontà ma per il disegno di Dio che in Lui si compie. Ha senso allora suggellare un anno liturgico con questa festa, se essa diventa l’occasione per riconfermare il desiderio che Gesù sia davvero al centro della nostra vita, il cuore pulsante del nostro pensare e agire. Un percorso – quello con il vangelo di Marco – finisce e un percorso – quello con il vangelo di Luca – inizia. In realtà, la verità che è Cristo continua ad abitare il nostro tempo.
Non avevo capito, fino in fondo, il senso della solennità di Cristo Re, voluta da Pio XI nel 1925; mi pareva un poco retorica. Scrive oggi Don Agostino: “Ecco, Gesù è il re dell’universo nel senso che è il cuore del mondo, e lo è non per sua volontà ma per il disegno di Dio che in Lui si compie.” E’ un’altra musica…Questa festa è l’occasione per riconfermare il desiderio che Gesù sia davvero al centro della nostra vita, che abiti i nostri giorni quotidiani e che guidi i nostri pensieri e le nostre azioni, perché è lui il cuore del mondo! Tino
Un cuore: batte, palpita, regala vita e energia, registra tutte le emozioni; noi diciamo, ama.
Sul cuore di Gesù si regge la vita e l’amore dell’universo. È la linfa che innesta ogni essere e ci permette di essere – davvero – famiglia.