VENTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Mi incuriosisce e insieme mi stupisce la notazione di Paolo che ci consiglia di fare molta attenzione al nostro modo di vivere, «facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi». Continua: «Non siate sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore».
Un Paolo pessimista? Affatto. Nel suo discorso si è umanamente infiltrata una considerazione che facciamo spesso anche noi circa i tempi difficili in cui viviamo e le difficoltà quotidiane. Paolo trasforma questa considerazione di buon senso in un consiglio di vita. Come a dire: non c’è da aspettarsi nulla dai giorni, che ci raggiungono con il loro carico di cattiveria, ma tu puoi riscattarli vivendoli bene e sapendo scorgere i segni della volontà di Dio. Non è sempre un percorso agevole da percorrere perché è impossibile programmarlo individualmente, senza tenere conto degli altri che ci vivono accanto. Purtroppo, le persone sconsiderate non mancano, ed esse hanno il potere di aumentare la cattiveria dei nostri giorni.
Come fare? Paolo altrove parla spesso della virtù della sopportazione, e il suo consiglio è rimasto codificato in una delle opere di misericordia: sopportare pazientemente le persone moleste. Il che, però, va coniugato nel quadro della difesa della dignità propria e soprattutto di quella delle persone che patiscono la cattiveria degli sconsiderati, che ci sono affidati come fratelli e sorelle da difendere e tutelare. Pazienza e coraggio, dunque, nel vivere i giorni cattivi che ci sono dati, senza perdere la speranza in giorni migliori, pur sapendo però che le traversie della vita ci accompagnano sempre.
C’è un solo vero antidoto contro il dilagare della cattiveria, ed è il coltivare l’intelligenza. Lo consigliava già l’autore del libro dei Proverbi: «Andate diritti per la via dell’intelligenza». Naturalmente, essere intelligenti non vuol dire avere studiato molto. Si dà il caso che persone acculturate dimostrino poi di essere persone arroganti e per nulla intelligenti. L’intelligenza è la capacità di leggere dentro il tempo le strade di Dio e quelle della comunità. Lo stupido ha in mente solo di distruggere, l’intelligente è preoccupato di costruire trame di vita.
L’intelligenza e i giorni cattivi. Don Agostino scrive: “Pazienza e coraggio, dunque, nel vivere i giorni cattivi che ci sono dati, senza perdere la speranza in giorni migliori, pur sapendo però che le traversie della vita ci accompagnano sempre”. E’ vero. Noi spesso leghiamo la speranza alle cose e alle circostanze: allora essa è ondivaga, c’ è a volte, se… Invece sperare deve essere il nostro atteggiamento di fondo, il frutto dell’intelligenza con la quale ci poniamo nelle tante traversie della vita. Tino
Pazienza e coraggio : il viatico per il ben vivere. Non l’ eroismo di un momento particolare, ma diluito ora dopo ora rendendo i giorni fruttuosi e ricchi.
Pazienza e coraggio anche per chi non riesce proprio ad averli. Mio padre diceva che qualcuno nasce con le spalle forti e allora deve saper portare anche i pesi che gli altri ( con le spalle deboli) rifiutano
Pazienti con gli impazienti ( molesti), coraggiosi anche per i pavidi.
È tutta questione di fraternità.