Venite e vedrete

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Quando sento definire il cristianesimo come una dottrina, per essere certo che non è così, vado sempre a rileggermi questo brano del vangelo di Giovanni, dove trovo verbi – cercare, venire, dimorare, vedere e trovare – che mal si adattano con una dottrina, ma per fortuna vanno bene con la vita.

E poi trovo delle domande sempre aperte. La prima è la più importante, anche perché resta sempre sullo sfondo: «Che cosa cercate?». Cioè: che cosa volete da me? che cosa sperate di trovare in me? I due rispondono con un’altra domanda: «Dove dimori?». Essa rivela che i due non stanno cercando una bella idea per riscaldare il cuore. Stanno proprio cercando Gesù e vogliono stare con lui. Se cerchi Gesù, dimori con Gesù. E dov’è la dimora di Gesù? Non è un comodo indirizzo mail che ti permette di raggiungerlo dentro il tuo telefonino o nel monitor del tuo computer, comodamente, senza muoverti. «Venite e vedrete», dice Gesù ai due che volevano sapere dove dimorasse: «State con me, dedicatemi del tempo». I due discepoli fecero così: andarono e «quel giorno rimasero con lui» e fu talmente importante quel tempo dell’incontro che se ne ricordano l’ora («erano circa le quattro del pomeriggio»). E allora mi posso domandare: da che cosa si capisce che ho fatto l’incontro con Gesù? Dal fatto che lo testimonio, come fa Andrea con Simone. E non testimonio qualcosa di mio, semplicemente una mia emozione, ma Gesù. L’ho trovato, ho dimorato con lui. E non comunico la narrazione di un incontro, ma conduco l’altro a fare anche lui il suo incontro personale: «Devi venire e vedere tu, non devi fidarti di quello che ti dico io, ma di quello che vedrai tu stesso se vieni!». Gli incontri non si comunicano, si fanno. Si fanno e si approfondiscono continuamente, dimorando insieme. «Venite e vedrete», è l’appello che Gesù continua a fare. Noi siamo propensi piuttosto a stare a vedere, sull’uscio, in attesa magari di entrare, dopo aver capito. Invece si capisce se si entra, se si va, se si dimora. E questo vale a maggior ragione se non si tratta di capire qualcosa ma di fare l’incontro con qualcuno.

2 thoughts on “Venite e vedrete

  1. È vero; occorre avere fiducia e affrontare ciò che sembra incomprensibile. Poi vivendo, l’ esperienza si dimostra la migliore maestra: si vede, si tocca, si respira. Ciò che la mente considera folle, diviene agli occhi del cuore vero e indispensabile.

  2. VENITE E VEDRETE. Scrive Don Agostino: “E allora mi posso domandare: da che cosa si capisce che ho fatto l’incontro con Gesù? Dal fatto che lo testimonio, come fa Andrea con Simone. E non testimonio qualcosa di mio, semplicemente una mia emozione, ma Gesù.” Noi siamo propensi prima a vedere e comunicare, poi a fare l’incontro. Al contrario l’incontro con Gesù si fa e si approfondisce quotidianamente, “dimorando insieme”. Ecco: il cristianesimo non è fortunatamente una delle tante dottrine…

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